Biblioteca dei PP. Cappuccini

L’Ex Biblioteca dei PP. Cappuccini è costituita da volumi appartenuti in origine ai PP. Cappuccini e in parte minore ai PP. Gesuiti. A seguito degli espropri post unitari dei beni di enti ecclesiastici nel 1870, il patrimonio librario di quest’Ordine divenne proprietà del Comune che successivamente (1949) lo riaffidò ai Padri Cappuccini rientrati a Mineo. Da quel momento le sorti di questo Fondo sono state irrimediabilmente legate alle vicende-vicissitudini del locale Convento dei Padri Cappuccini fino alla metà degli anni novanta. Oggi il Fondo è allocato in due sale del secondo piano del Museo Capuana. Il patrimonio librario, collocato in scaffalature lignee, è costituito da circa 3000 volumi: 9 incunaboli (tra cui una Bibbia in latino e dei volumi della Summa di S. Tommaso); numerose cinquecentine (tra le quali, in particolare vanno menzionate opere di autori latini quali: Cicerone, Tacito, Lucrezio, S. Tommaso D’Aquino, e un’edizione del De rerum vulgarium fragmenta, ovvero Il Canzoniere, di Francesco Petrarca; Tra i volumi del XVII e XVIII secolo numerosissimi i testi religiosi (salteri, messali, etc.), parecchi testi in spagnolo e alcuni dizionari plurilingue, di cui uno in dieci lingue. [È collocata al secondo piano]

Biblioteca in lingua “Esperanto”

La Biblioteca in lingua “Esperanto” è stata donata dai familiari dell’ex Prefetto Pietro Rizzo, cultore di questa lingua artificiale. La consistenza patrimoniale di questo Fondo ammonta a poco più di 1900 volumi, ivi compresi opuscoli e varie annate di alcune riviste. Il Fondo è allocato in scaffalature lignee in una sala del piano terra del Palazzo Capuana. Tra le varie opere tutte in Esperanto è possibile segnalare La Divina Commedia di Dante Alighieri con le illustrazioni di Alessandro Botticelli, Fontamara di I. Silone, Cuore di E. De Amicis, il Vangelo, la S. Messa, dizionari, testi di grammatica, sociologia, politica, arte, scienza, turismo etc. Arricchiscono il fondo numerose annate di riviste pubblicate in Italia, in altre nazioni europee, nell’ex Unione Sovietica e in Cina, e una cospicua raccolta di fumetti di Asterix.

Biblioteca Croce Zimbone

La biblioteca personale è stata donata dalla figlia Anna e conserva le opere, alcuni manoscritti e carteggi, documenti vari e alcuni oggetti appartenuti allo scrittore. Croce Zimbone, uno scrittore da rivalutare. Su di lui è calato un silenzio ostinato e strumentale in espiazione dell’atroce beffa che egli “consumò” ai danni del Corriere della sera e di Vittore Branca (e tramite loro a tutto il Gotha ufficiale della critica letteraria italiana) spacciando alcune sue novelle come novelle inedite di Capuana e solo dopo aver ricevuto la conferma di quest’autenticità, confessò che erano proprie e che nessuno voleva pubblicarle mentre da quell’istante tutti lo cercavano per pubblicare gli inediti. Rimasta celebre la sua frase Firmai Capuana e fu subito un successo ripresa da Giorgio Frasca Polara nel saggio dedicato a Croce Zimbone all’interno del proprio volume Cose di Sicilia e di siciliani. All’interno della produzione letteraria di Croce Zimbone vanno menzionate le raccolte La favola di Villadoro, Un gradino in più, Galeotto fu il cappotto, etc. e le riduzioni teatrali di alcune sue novelle, tra le quali spicca La figlia del Sindaco. Va ascritto a Croce Zimbone il merito del riordino del Fondo Capuana, lavoro poi confluito nella pubblicazione La Biblioteca di Luigi Capuana.

Biblioteca Francesco Receputo

La biblioteca personale di Francesco Receputo (Mineo  7-8- 1922 – Caltagirone 13-8-2012) donata dagli eredi alla Biblioteca Comunale ha una consistenza in volumi (libri e riviste) di circa 800 esemplari. Pur avendo la connotazione di una biblioteca generalista, per certi versi potrebbe esser classificata quasi come specialistica essendo la maggior quantità dei volumi afferenti alle tematiche sociali dell’Italia della seconda metà del XX secolo.